Dl Semplificazioni alla Camera, Leu annuncia emendamenti su fascia C e quote societarie

Mentre il dl Semplificazioni sbarca alla Camera, privo di modifiche con ricadute sul settore per scelte operate in sede al Senato e si prepara a una settimana di discussioni con votazioni, si annuncia una nuova presentazione di due emendamenti di interesse del settore, a firma Michela Rostan (Leu). Le proposte mirano a modificare l’articolo 9 del ddl, introducendo il paletto del 51% delle quote in capo a farmacisti nella compagine delle società di capitale proprietarie di farmacie, liberalizzando la vendita dei farmaci di Fascia C e prevedendo la presenza del farmacista in strutture sanitarie in cui si usano farmaci, come figura di responsabilità per l’approvvigionamento, la conservazione, l’allestimento e la distribuzione degli stessi.

A segnalare l’iniziativa è un comunicato delle parafarmacie rappresentate dalla sigla Lpi in cui si sottolinea la visione di un ruolo “universalistico” del farmacista: “Questi emendamenti sono l’espressione di una lotta meritocratica-sociale – scrive Ivan Ruggiero presidente Lpi – si riscopre il farmacista come fulcro della professione, riportando in origine quella che è la nostra valenza socio-sanitaria sul territorio, a tutela della salute pubblica del cittadino. Non sono le mura a garantire la salute pubblica dei cittadini, ma i farmacisti”.

L’iniziativa della parlamentare arriva dopo la risposta del ministero della Salute all’interrogazione a sua firma in cui chiedeva in merito alle “iniziative finalizzate a consentire alle parafarmacie di vendere tutti i farmaci di fascia C”. Il sottosegretario Armando Bertolazzi nella seduta della XII Commissione Affari sociali della Camera della scorsa settimana ha risposto ricordando che il documento sulla governance farmaceutica, messo a punto dal Governo, “affronta la materia del Prontuario farmaceutico, con specifico riguardo alle iniziative di revisione del Prontuario farmaceutico nazionale, precisando che tale mission può essere realizzata con attività ordinaria e continuativa e, che tale revisione può riguardare l’intero prontuario o essere effettuata per gruppi terapeutici”. E ha inoltre, fatto sapere che “il Ministro proprio in questi giorni ha ritenuto opportuno chiedere ad Aifa di avviare una ricognizione che le consenta di avere contezza dei medicinali che, per categorie terapeutiche omogenee, non sono allo stato a carico del SSN – nel senso che sono classificati come fascia C, al fine di poter avviare approfondimenti e valutazioni, funzionali a nuove strategie politiche per la materia dei farmaci”.

La risposta secondo la parlamentare, fa emergere “la volontà di non adempiere in tempi rapidi a quanto promesso in sede di dichiarazioni politiche”. Una valutazione condivisa anche dalle parafarmacie rappresentate dalla Fnpi: “Si sta scrivendo una pagina politica imbarazzante e ambigua sulla governance del farmaco” afferma Matteo Branca presidente Fnpi. In una nota scrive: “Da anni il M5S condivideva appieno il riconoscimento professionale sotteso alle rivendicazioni di fascia C e farmacia non convenzionata. Ora invece sembra avere voltato le spalle a molte scelte di campo, tra cui questa, ribadita più volte con fermezza da anni dai banchi dell’opposizione. Siamo ancora in tempo, si può fare, anche la credibilità persa si può recuperare, ma bisogna fare presto. Poche azioni mirate, promosse da anni come posizione politica consolidata, potrebbero ridare le redini in mano al farmacista ovunque lavori”.

Fonte: Farmacista33

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