Un contributo una tantum a sostegno degli iscritti titolari o soci di farmacie rurali, ubicate in Comuni o frazioni con popolazione non superiore a 1.200 abitanti. Lo ha deciso l’Enpaf nel Consiglio di Amministrazione dello scorso 28 giugno. L’importo stanziato – ha fatto sapere l’ente previdenziale dei farmacisti – è di 850.000 euro. L’iniziativa termina con l’esaurirsi dello stanziamento economico, pertanto, la presenza in graduatoria non garantisce l’attribuzione del contributo assistenziale.
“Siamo molto soddisfatti di questa decisione – ha annunciato la presidente del Sunifar, Silvia Pagliacci – e, non a caso, proprio da noi era partita una lettera in cui sollecitavamo l’Ente ad andare in questa direzione. Ci tengo a sottolineare – aggiunge Pagliacci – che alla luce delle sempre maggiori ed evidenti difficoltà delle farmacie rurali, l’auspicio è che il contributo diventi annuale”.
L’Enpaf precisa che possono ambire al contributo i titolari di farmacie rurali titolari o soci della medesima farmacia dal 2016 e “per tale motivazione tenuti al versamento del contributo previdenziale a quota intera nel triennio 2016-2018; inoltre, è richiesto che l’esercizio sia stato regolarmente aperto al pubblico con la medesima decorrenza”. È necessario poi che alla data di presentazione della domanda si sia in regola col versamento della contribuzione Enpaf posta in riscossione e che, nei limiti della prescrizione, non si abbia una morosità pregressa pari o superiore ad 1/4 del contributo previdenziale dovuto per ciascun anno. Fanno eccezione, limitatamente alla contribuzione obbligatoria degli anni 2016 e 2017, i richiedenti per i quali è stata disposta la sospensione della riscossione a seguito degli eventi sismici verificatisi nel Centro Italia negli anni anzidetti. Sono invece esclusi – scrive ancora l’Ente – coloro che, nell’anno 2018, hanno già ottenuto dall’Enpaf una prestazione assistenziale a carattere continuativo per età o una prestazione assistenziale straordinaria a sostegno del reddito, nonché i titolari il cui patrimonio mobiliare, così come risultante dall’attestazione Isee, è superiore ad euro 80.000. Per ciascun componente successivo al secondo, a tale importo si aggiungono ulteriori euro 10.000 fino ad un massimo di euro 100.000.
L’Ente ha specificato inoltre che le domande e la documentazione richieste devono essere trasmesse tramite raccomandata a.r. entro il 28 settembre 2018. E che saranno escluse le domande incomplete, irregolari nella documentazione o inviate dopo il termine di decadenza. In nessun caso è ammessa produzione tardiva di documentazione, compresa quella a rettifica o ad integrazione di quanto precedentemente trasmesso.
Fonte: Federfarma.it