Cessione farmacia e diritto di prelazione ai dipendenti: il Cds si rivolge a Corte Giustizia Ue

Il Consiglio di Stato rinvia alla Corte Giustizia Europea la questione del riconoscimento del diritto di prelazione ai dipendenti di farmacia comunale in caso di cessione a terzi dell’azienda da parte del Comune a mezzo di procedura di gara.
E’ bene ricordare che nell’ordinamento italiano, la prelazione legale – ovvero il diritto di essere preferiti ad altri, a parità di condizioni – risponde ad una logica di tutela dell’interesse pubblico sulle istanze di libertà e di autonomia negoziale. Nel caso specifico, tuttavia, ad avviso dei Giudici “sussiste il dubbio che la prelazione legale non sia necessaria al raggiungimento dell’obiettivo di garantire un rifornimento di medicinali alla popolazione sicuro e di qualità”.
Ad avviso dei giudici “sussiste il dubbio che la prelazione legale prevista dall’art. 12 comma 2 L. 362/1991 non sia necessaria al raggiungimento dell’obiettivo di garantire un rifornimento di medicinali alla popolazione sicuro e di qualità e che, comunque, l’effetto lesivo dei principi di parità di trattamento e libera prestazione dei servizi che da essa consegue sia del tutto sproporzionato nel bilanciamento complessivo degli interessi che con tale meccanismo si devono salvaguardare”.
Il Consiglio di Stato ha, inoltre, precisato che il soggetto beneficiario della prelazione vanta un’esperienza di “dipendente” della farmacia che non coincide con quella del “titolare” della farmacia, non offrendo, quindi, opportune garanzie circa la “conduzione imprenditoriale” dell’azienda.

Fonte: Federfarma.it

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