Ddl concorrenza, approvati emendamenti Pd deve tornare al Senato. Calenda: ennesimo segnale negativo

Il testo del Ddl concorrenza dovrà tornare in Senato per la quarta lettura. Sono state, infatti, approvate dalle Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera quattro modifiche proposte dal Pd su assicurazioni, energia, telemarketing e società di odontoiatri. Il testo approderà così nell’aula di Montecitorio, come atteso, il prossimo 26 giugno ma il testo dovrà tornare poi a Palazzo Madama. A nulla sono valsi gli auspici del ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda che in mattinata aveva sottolineato come «un’eventuale quarta lettura al Senato della legge sulla Concorrenza “varata 851 giorni fa” darebbe “una pessima immagine” del Paese». 

A cose fatte il ministro sottolinea come il nuovo passaggio al Senato sia «difficilmente comprensibile e rischia di trasmettere l’ennesimo segnale negativo a cittadini, imprese e istituzioni internazionali». Il ministro ha peraltro ricordato la disponibilità del Governo, «ad affrontare i punti sollevati dagli emendamenti sia attraverso l’accoglimento in sede attuativa di eventuali atti di indirizzo da parte del Parlamento sia promuovendo, dopo l’approvazione definitiva e senza dar luogo ad un ulteriore ed inutile rinvio, ad eventuali iniziative di precisazione del testo». Nel mirino il ruolo del Pd che, come sottolineato da Andrea Mazziotti, deputato di Civici e innovatori e presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, «sui temi di concorrenza è oramai all’opposizione rispetto alle posizioni del Governo, si sta assumendo da solo questa responsabilità». In rappresentanza del Pd Andrea Martella, relatore al Ddl concorrenza in commissione Attività produttive alla Camera, parla di «ottima mediazione» e precisa come non ci sia «nessuna palude ma anzi, la volontà di approvarlo al più presto possibile». E sui tempi ora inevitabilmente più lunghi è Salvatore Tomaselli (Pd) relatore a Palazzo Madama del testo a ribadire come «l’impegno e l’auspicio è che il Senato possa approvare definitivamente il provvedimento entro luglio. Da parte nostra c’é disponibilità». 

Fonte: Farmacista33

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