Settimana entrante di intenso lavoro sul ddl concorrenza per la commissione Industria del Senato, che sembra voler mantenere l’impegno di portare il testo in aula per metà mese. Così almeno suggerisce l’agenda del gruppo parlamentare: sono dedicati all’esame del disegno di legge (e dei relativi emendamenti) tutt’e tre i giorni di seduta, che una volta tanto non vanno da martedì a giovedì ma da mercoledì a venerdì (anche per le incombenze del ddl Cirinnà sulle unioni civili, che rischia sempre di sconvolgere la programmazione). Non solo: in due di tali giorni, il 10 e l’11, il ddl verrà trattato tanto al mattino quanto al pomeriggio, anche se in coabitazione con altri provvedimenti.
L’accelerazione si spiega anche con i ritardi accumulati in questa settimana: i relatori avevano promesso che avrebbero presentato in Commissione per giovedì alcuni emendamenti a propria firma più qualche riscrittura di modifiche già presentate da altri, ma la seduta è stata sconvocata e quindi i lavori sono fermi a quanto fatto mercoledì. In quell’occasione, tra l’altro, il presidente del gruppo, Massimo Mucchetti (Pd), ha dato indirettamente risposta a chi si chiedeva quando sarebbe stato condotto l’esame di ammissibilità degli emendamenti: la coerenza per materia delle proposte di modifica, in sintesi, verrà esaminata di volta in volta sulla base della «declaratoria di inammissibilità» pronunciata in avvio dei lavori. E dato che una prima dichiarazione è già stata espressa per gli articoli dall’1 al 17, è verosimile che nei prossimi giorni sarà questa parte del ddl ad avere la precedenza. (AS)
Fonte: Federfarma.it