Ddl concorrenza, De Biasi: fascia C in farmacia e quota maggioritaria società di capitale ai farmacisti

No ai farmaci di Fascia C con obbligo di ricetta in parafarmacia e nei corner della Gdo mentre l’ingresso di società di capitale nell’esercizio delle farmacie private è accettabile solo se la quota maggioritaria della società appartiene a un farmacista regolarmente iscritto all’Albo e avente i requisiti previsti per legge. La posizione della XII Commissione Igiene Sanità per ciò che riguarda i temi più discussi dell’articolo 48 del Ddl concorrenza è ferma. «Il farmaco non è un qualsiasi prodotto di consumo, allo stesso modo la farmacia non è un negozio ma un presidio dello Stato che offre un servizio ai cittadini, un servizio che così come è oggi funziona bene», afferma Emilia Grazia De Biasi, a pochi giorni dalla sua riconferma come Presidente della XII Commissione Igiene Sanità. La liberalizzazione della Fascia C era già stata bocciata alla Camera lo scorso ottobre, ma sembrava essere rispuntata tra le modifiche proposte nell’art. 48 del Ddl concorrenza. «Il sistema italiano funziona meglio rispetto a quello di altri Paesi dove c’è la liberalizzazione ed è infatti stato preso a modello proprio per questo – sottolinea De Biasi – Siamo decisi a far valere le nostre convinzioni dettate dal buonsenso». Il Sistema attuale garantisce assistenza anche in aree di difficile accesso e «dev’essere tutelato», spiega De Biasi, secondo la quale la battaglia dei farmacisti titolari di parafarmacie ai colleghi delle farmacie sarebbe una campagna condotta con il paraocchi perché i primi «non si rendono conto che, qualora le società dei capitali entrassero in farmacia in maniera incontrollata e la fascia C uscisse dal canale farmacia, le parafarmacie sarebbero le prime a scomparire, mentre gli unici a guadagnarne sarebbe la grande distribuzione».

Fonte: Farmacista33

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