Ddl concorrenza, la Camera approva con 218 voti favorevoli. Ora torna al Senato

Con 218 voti favorevoli, 124 contrari e 36 astenuti l’Aula della Camera ha approvato il Ddl sulla concorrenza. Un nuovo passo avanti per un provvedimento dall’iter infinito e che ora dovrà tornare al Senato per la quarta lettura. Dopo i quattro emendamenti su energia, assicurazioni, telemarketing e dentisti approvati in Commissione, ieri in Aula è stata modificata la norma sulla dismissione di impianti per la distribuzione di carburanti. Le modifiche approvate dalle commissioni Finanze e Attività produttive derivano da emendamenti Pd e bipartisan e hanno creato una spaccatura rilevante tra il ministro Carlo Calenda, fautore della rapida approvazione e l’ex premier Matteo Renzi che ha spinto per l’introduzione di qualche modifica. Tra gli altri sono stati reintrodotti vincoli più restrittivi per le società di odontoiatria in termini di abilitazione dei componenti. Dall’Aula è quindi giunto, con l’ultima votazione, il via libera a un emendamento M5S, riformulato, che garantisce la bonifica dei terreni precedentemente utilizzati da distributori dismessi di carburanti. Le farmacie non sono state, invece, al centro degli ultimi interventi. Resta confermato, perciò, a meno di improbabili stravolgimenti al Senato, l’apertura del mercato alle società di capitali che potranno essere titolari dell’esercizio della farmacia privata. La misura stabilisce anche che le società di capitali potranno avere un controllo massimo regionale del 20%. Il tetto però non si riferisce alla quota destinata al settore delle società di capitale, ma al massimo che ognuna di esse può detenere nelle proprie mani. 

Fonte: Farmacista33

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