Ddl concorrenza, Mucchetti (Pd): pericolo da apertura indiscriminata al capitale

«Non ho perso la speranza di raddrizzare il Ddl concorrenza». CosìMassimo Mucchetti (Pd), presidente della Commissione industria del Senato, interviene sul suo blog all’indomani delle dimissioni del ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi. Un intervento mirato a denunciare un “favore” all’Enel che sarebbe insito nella norma del Ddl concorrenza di superamento del servizio di maggior tutela nell’ambito del mercato elettrico. Ma le perplessità del presidente della Commissione industria al Senato non si fermano qui, visto che in un suo intervento odierno sul Foglio sottolinea come alla fine di una lunga attesa «la Montagna ha partorito un topolino».

Mucchetti prende di mira il Governo e le sue «molte incertezze sul merito della concorrenza», ma anche gli interventi sul Corriere della Sera dell’economista Giavazzi e dell’ex ministro Guidi e si sofferma anche sul capitolo farmacie. «Stupisce che Giavazzi lamenti il divieto della distribuzione dei farmaci di fascia C» dice «ma non colga come l’apertura indiscriminata al capitale della proprietà delle farmacie, che sono piccoli monopoli territoriali, sia esattamente quanto chiede la multinazionale Walgreens Boots Alliance che risulta in qualche rapporto con la politica italiana: non vale almeno la pena di segnare dei limiti antitrust territoriali e di fatturato?» si domanda Mucchetti. Una preoccupazione condivisa da una nota di Farmacieunite che affida la replica agli interventi pubblicati sul Corriere della Sera a un farmacista associato Alessandro Cupellini. «Lei pare considerare con favore l’ingresso di società di capitale nella titolarità delle farmacie» dice rivolto a Giavazzi «poiché questo permetterebbe “economie di scala”.

Ora, anche tralasciando il fatto che non si capisce quali giovamenti potrebbe trarre un cliente da eventuali economie di scala, quel che appare incomprensibile è il suo auspicio di “salvarci dalle lobby” consegnando le farmacie italiane nelle mani di grandi gruppi multinazionali. Le dice niente il nome Boots?» è la domanda retorica di Cupellini. Se ne riparlerà il prossimo martedì quando la Commissione riprenderà i lavori e ripartirà proprio dai nodi rimasti aperti, tra cui quello dell’apertura ai capitali in farmacia. «Adesso siamo all’ultimo miglio e non vorrei che ci scomponessimo» ha detto uno dei relatori, Luigi Marino, preoccupato dall’aria che si respira attorno al testo.

Fonte: Farmacista33

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