Ddl concorrenza e obbligo a 3 anni in forme associate. Lettieri: boccata di ossigeno

L’obbligo di mantenere in vita le nuove società costituite per la gestione della titolarità della farmacia vinta tramite concorso è ridotto da dieci a tre anni. È quanto prevede l’emendamento 48.91 al ddl concorrenza, firmato dai senatori d’Ambrosio Lettieri, Mandelli e Perrone, su cui oggi la Commissione Industria del Senato ha espresso il voto positivo, «condividendone» scrive Luigi D’ambrosio Lettieri (foto) in una nota «evidentemente le motivazioni che ho illustrato e documentato nel corso del l’iter del provvedimento». Secondo il senatore «è una proposta di semplice buon senso, ma anche di equità e coerenza. Di coerenza perché sarebbe stato davvero contraddittorio che nel ddl concorrenza fosse rimasto immodificato l’obbligo di un “matrimonio decennale forzato” tra i componenti delle società assegnatarie delle sedi farmaceutiche del maxi concorso straordinario». L’obbligo è previsto dalla L. 27/2012, ma secondo il senatore «in un quadro complessivo di perdurante crisi del settore, avrebbe determinato un progressivo logoramento economico e un indebolimento strutturale delle nuove farmacie. Questo a vantaggio, evidentemente, delle società di capitale il cui ingresso nella compagine proprietaria delle farmacie è, previsto dal ddl concorrenza, al momento senza gli auspicati limiti e i vincoli necessari a garantire l’autonomia della professione e a scongiurare il rischio di derive di mercato che configgono con la funzione sociale della farmacia italiana. La riduzione da dieci a tre anni» conclude «è una boccata di ossigeno che consente di recuperare un po’ di fiducia nel difficile e complesso processo di ammodernamento del settore che, tra Stato e mercato, deve trovare il giusto punto di equilibrio per garantire indipendenza professionale, capillarità della rete territoriale e prevalenza dei principi etico-deontologici, a beneficio della qualità e dell’efficienza del servizio assicurato ai cittadini».

Fonte: Farmacista33

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