Ddl concorrenza, partenza alla Camera con andatura incerta

A Montecitorio il ddl concorrenza procederà rapido. Sempre che il calendario dei lavori lo permetta. Promesse dubbiose sull’andatura che il disegno di legge dovrebbe assumere nel suo passaggio alla Camera, dove ieri è stato accolto dalle commissioni Finanze e Attività produttive per la terza lettura: si cercherà di chiudere l’iter il più velocemente possibile, ma non è detto che ci si riesca. La valutazione è di Andrea Martella (Pd), relatore del ddl insieme alla collega di partito Silvia Fregolent: «Speriamo di andare rapidamente» ha detto ieri alle agenzie «quando conosceremo bene i tempi potremo anche pensare di fare qualche audizione (con associazioni e parti sociali, ma su temi circoscritti come il passaggio al mercato libero per l’energia, ndr). Prima però c’è bisogno di verificare il calendario d’Aula, che è già abbastanza fitto per l’arrivo del ddl per la commissione d’inchiesta sulle banche, della legge elettorale e di tante altre cose».

Poco probabile, dunque, che il disegno di legge venga licenziato dalle commissioni e vada al voto dell’aula per il 29 maggio, come prevedrebbe l’agenda di Montecitorio. Anche se il fronte trasversale dei deputati “pro-fiducia” (schierati cioè per la rapidissima approvazione del testo con voto di fiducia, come al Senato) continua a spingere per un percorso accelerato: «Ho letto oggi che nelle commissioni si potrebbe riaprire la discussione» ha commentato Andrea Mazziotti, presidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio «come ho già detto più volte, l’unica soluzione per porre fine a un iter dalla durata surreale è che il Governo metta la fiducia».

Intanto, sempre alla Camera, si è rimesso in moto il ddl Lorenzin su sperimentazione clinica e riorganizzazione degli ordini. Approvato un anno fa da Palazzo Madama, il disegno di legge si era arenato a Montecitorio per le resistenze di alcune professioni al riconoscimento di osteopati e chiropratici. Nei giorni scorsi, però, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin avrebbe trovato un punto d’incontro con i presidenti delle commissioni Sanità di Camera e Senato, Mario Marazziti ed Emilia Grazia De Biasi, sbloccando l’iter del ddl. Nel quale, come si ricorderà, viaggiano due provvedimenti di stretto interesse per le farmacie: la norma che riscrive l’articolo 102 del Tuls che consente a chi consegue più lauree o diplomi «l’esercizio cumulativo delle corrispondenti professioni o arti sanitarie», permettendo «agli esercenti le professioni o arti sanitarie lo svolgimento dell’attività in farmacia, ad eccezione dei professionisti abilitati alla prescrizione di medicinali»; e la disposizione che allunga da sei a 48 mesi il periodo oltre il quale gli eredi devono cedere la partecipazione a una società di farmacia. 

Fonte: Federfarma.it

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