Lorenzin: questione farmaci con ricetta estranea a ddl concorrenza

Il regime distributivo dei farmaci con ricetta non può essere tema di un disegno di legge che tratta di concorrenza. Perché dalla questione dipende l’equilibrio di un intero sistema. Lo ha detto ieri il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine di un incontro sulla dislessia: sollecitata dai giornalisti, Lorenzin ha confermato il proprio orientamento in tema di deregulation della fascia C: «Non si tratta di liberalizzare, si tratta di autorizzare la vendita nei supermercati. E io non sono d’accordo». Sbagliato quindi affrontare un tema pertinente alla Sanità e alla salute in un ddl che tratta di liberalizzazione e concorrenza: «Quel “pezzettino” di prontuario» ha ricordato il Ministro «tiene assieme tutto il sistema della distribuzione del farmaco, della farmacia territoriale, del controllo dei prezzi. Se il Governo – e non il ministro della Salute, un altro ministro (dello Sviluppo economico, ndr) – intendeva chiedere una riforma del sistema, si doveva aprire un altro tipo di lavoro».

Non va poi dimenticata, ha continuato Lorenzin, la collaborazione tra farmacie e Ssn richiamata nel Patto per la Salute: «La farmacia è un presidio che permette di erogare servizi che vanno ben al di là della semplice dispensazione, soprattutto nelle località più remote». Non solo: «E’ aperta la notte, si trova in ogni comune, porta il farmaco a casa quando è necessario». Bisogna però garantirne la sostenibilità, avverte il Ministro, e la distribuzione esclusiva dei farmaci con ricetta è parte integrante di questa possibilità. «Questo» ha quindi concluso «è il motivo per cui non si può fare una riforma della distribuzione del farmaco in un modo semplicistico e superficiale. Se si decide di farla, allora ci si siede a un tavolo e si considerano tutti i parametri del caso. Farla così è fare una cortesia alla grande distribuzione».

Fonte: Federfarma.it

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