Ddl concorrenza, Astorre (Pd): accantonamento temporaneo. Non vanificare intesa raggiunta

«Non si tratta di un accantonamento definitivo, ma di una decisione temporanea determinata dall’assenza di un Ministro titolare e, dunque, di un interlocutore fondamentale, anche alla luce dei molti emendamenti e sub-emendamenti depositati». Così il senatore PdBruno Astorre, membro della Commissione industria al Senato, commenta il nuovo stop al testo del Ddl concorrenza, tolto dall’ordine dei lavori al Senato. Per Astorre «si tratta di pazientare qualche settimana, anche per non vanificare la buona intesa raggiunta che non avrebbe portato stravolgimenti rispetto al testo uscito dalla Camera». Le dimissioni della Ministra Guidi, occorre dire, erano arrivate all’indomani della polemica pubblica lanciata dall’economista Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera che aveva lanciato un appello al Parlamento contro le pressioni delle lobby di categoria. Un appello ripreso dalla Senatrice Linda Lanzillotta, componente della Commissione Industria, che annunciava la presentazione di emendamenti favorevoli a ulteriori liberalizzazioni.

Il testo, peraltro, sembrava in dirittura d’arrivo come preannunciato a FarmacistaPiù dal senatore Luigi Marino, Relatore in Commissione del Ddl, che ne prevedeva l’approvazione nel mese di aprile. Su tutto intervenivano, come un fulmine imprevisto, le dimissioni della Guidi. L’attesa rimane, comunque, quella dell’approvazione senza stravolgimenti, come conferma a Farmacista33 il Deputato Marco Causi, che aveva seguito il Ddl nelle Commissioni Finanze e Attività Produttive alla Camera dei Deputati: «Il lavoro fatto alla Camera, aveva raggiunto un buon punto di equilibrio che auspico non venga stravolto nell’altro ramo del Parlamento. Non aver enfatizzato il tema dei farmaci di fascia C, puntando sull’ingresso di capitali – pur con i necessari paletti – nel mondo delle farmacie, mi sembra un punto di equilibrio prezioso piuttosto che un cedimento alle lobby. Non si tratta di una politica di piccoli passi condizionati dalla congiuntura politica, quanto di aver tenuto conto della sostenibilità di un sistema investito da cambiamenti imponenti”.

Fonte: Farmacista33

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