Ddl concorrenza, domani vertice decisivo. In bilico emendamento su riduzione tetto proprietà di capitali

In attesa di sapere se nel corso della settimana il testo del Ddl concorrenza approderà effettivamente in aula, ipotesi che ai più sembra lontana, continuano i retroscena sui contenuti e su come arriveranno in Senato. Stando al Sole 24 ore, infatti, una modifica data ormai per certa, quella relativa all’indicazione del tetto massimo di proprietà di farmacie da parte delle società di capitali sarebbe in bilico. L’intenzione, come noto, sarebbe quella di far scendere dal 20 al 15% il tetto su base regionale. Domani mattina se ne dovrebbe sapere di più visto che è previsto un vertice sul tema. 
Sarà l’occasione per chiarire come procedere: se approvare il testo senza altri emendamenti oppure se tentare la via di un ritorno in commissione o di un maxiemendamento. Ipotesi quest’ultima che al momento sembra la meno percorribile. La maggioranza, peraltro, potrebbe ricorrere al voto di fiducia che è stato autorizzato dal consiglio dei ministri due settimane fa. Dal fronte del Governo il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonio Gentile ha ribadito che «il Ddl concorrenza va approvato rapidamente. Il Paese non può più tollerare ritardi di cui i cittadini non capiscono le ragioni» ha dichiarato. «Dopo oltre due anni di discussione tra Camera e Senato – aggiunge Gentile in una nota – a otto mesi dalla sua approvazione in commissione Industria al Senato, il provvedimento è maturo e non ci sono più problemi di merito a ostacolarne la strada. Tutto quello che manca è la volontà politica, che chiama in causa tutti e ciascuno di noi. Il dibattito sulla calendarizzazione è incomprensibile e stucchevole. Se, nei prossimi giorni, il Ddl non verrà finalmente votato dal Senato, anche facendo il giusto uso del voto di fiducia che è stato autorizzato dal Consiglio dei ministri due settimane fa, dopo averlo seguito scrupolosamente per circa un anno non sono più disponibile a farlo, perché tutti devono avere il coraggio di assumersi pubblicamente la responsabilità delle proprie azioni e dei propri comportamenti».

Scroll to top