«La Commissione europea non fa il benché minimo cenno alla liberalizzazione della fascia C, né alle norme che in Italia regolano la distribuzione del farmaco e la programmazione delle sedi farmaceutiche». La precisazione sui contenuti del Country report 2016 della Commissione europea sull’Italia arriva da Federfarma dopo che in una nota sia Mnlf sia Fnpi avevano colto la palla al balzo per annoverare l’Unione europea tra i sostenitori della deregulation dei farmaci con ricetta.
«Nel dossier italiano» precisa Federfarma «c’è effettivamente un paragrafo dedicato al Ddl concorrenza, ma la lettura da dare non è certo quella suggerita da Mnlf e Fnpi: il disegno di legge, scrivono infatti i tecnici della Commissione, “avrebbe potuto essere più ambizioso su alcune professioni regolamentate quali i notai, gli avvocati e i farmacisti”, ma comunque per questi ultimi il testo “alleggerisce o rimuove una serie di limitazioni relative ai requisiti societari obbligatori, alle incompatibilità, alla forma societaria (società di capitali) e alla distribuzione numerica e geografica”. «Nessun riferimento, dunque, alla deregulation dei farmaci con ricetta o alla pianificazione territoriale, perché la lente è concentrata soltanto sul mercato delle professioni, non su quello del farmaco. Sul quale invece si era soffermato il Country report di un anno fa. Proviamo a fare un’ipotesi?» si domanda in conclusione la nota di Federfarma «Forse, l’apertura della titolarità al capitale appare all’Europa una liberalizzazione adeguata».
Fonte: Farmacista33