Da due anni alle Camere per l’approvazione e da più di sei al Senato per il voto in seconda lettura, «è ormnai una specie di pullman con le ruote sgonfie o addirittura bucate. E più passa il tempo, maggiore si fa l’esigenza di integrarlo con emendamenti e norme, proposte anche dal Governo, che ne allarghino la sfera d’intervento». Così il senatore Luigi Marino (Ap), relatore del provvedimento a Palazzo Madama, commenta lo slittamento di un’altra settimana dell’appuntamento tra ddl e aula del Senato, in programma per mercoledì scorso e rinviato al 22-23 del mese. «Una decisione che mi sorprende ed è certamente negativa per il Paese » osserva «perché questo disegno di legge è importante per il mercato interno ed è anche richiesto dalla Ue al pari delle riforme, anzi è ritenuto una di queste». E non si dica che il rallentamento è dovuto al sorpasso di testi più urgenti, fa capire Marino, perché «abbiamo avuto e approvato in Aula provvedimenti come la casa-museo di Gramsci, il festival di Verdi a Parma e Bussoleto e la filiera agricolo-industriale della canapa, che non erano certamente prioritari».
Il problema, secondo il relatore, «è che non si capisce il perché di questo ritardo, a meno di non pensare alle convulsioni interne di qualche partito della maggioranza: il ddl è condiviso formalmente da tutta la maggioranza, i nodi sono stati sciolti da tempo, i nuovi emendamenti sono condivisi, c’è anche l’attesa positiva di una parte significativa dell’opposizione, c’è la determinazione del Ministro, la piena sintonia dei relatori. Perché’ allora questo provvedimento non decolla? Qual è il meccanismo legislativo o la decisione politica che lo bloccano, come il pullman di cui dicevo prima?».
Fonte: Federfarma.it