Ddl concorrenza slitta ad aprile. Mise e Antitrust: meglio un decreto legge per evitare pressioni lobby

«Spero l’approvazione del Ddl sulla concorrenza avverrà ad aprile». Con queste parole a margine della presentazione della prima edizione del Codice della concorrenza, oggi all’Antitrust, il ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda ha suggellato l’ennesimo rinvio della discussione sul testo del Ddl concorrenza. Sfuma così anche la scadenza di marzo per un testo a dir poco travagliato che da due anni fluttua nei mari parlamentari, senza arrivare a conclusione. La cosa peraltro era già chiara dopo la definizione del calendario fatto dalla Conferenza dei capigruppo, che pur mantenendo il tema all’ordine del giorno lo esclude di fatto dalla discussione parlamentare. L’ipotesi più probabile è che la finestra sul tema si apra in Senato la settimana del 22-23 marzo. Secondo quanto riferito da uno dei relatori, Luigi Marino, non ci sono problemi politici alla base del rinvio e il pacchetto di emendamenti è «praticamente chiuso» anche se a questo punto Marino e il “collega” Salvatore Tomaselli (Pd) e il Governo si prenderanno ancora del tempo in Commissione, prima della presentazione per le ultime limature. Una volta concluso l’esame delle nuove misure in Commissione, il testo dovrà essere approvato dall’Aula del Senato (dove non è esclusa la richiesta di fiducia da parte del Governo) per poi tornare ‘blindato’ alla Camera in terza lettura. Intanto sia il ministro Calenda sia il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella hanno avanzato dubbi sull’attualità di un obbligo annuale di un Ddl sulla concorrenza, soprattutto nella forma di un provvedimento omnibus che tocca una dozzina e oltre di settori esponendosi con maggiori facilità a meline e ostruzionismi. 
Meglio, dicono i due, uno strumento più rapido e incisivo, come il decreto legge, meno esposto alle pressioni “esterne” e con tempi finalmente certi. In una parola ad un decreto legge. In attesa della prima legge sul tema approvata dopo anni, è nato ufficialmente oggi il primo Codice della Concorrenza firmato dall’Autorità Antitrust italiana. Si tratta di un tomo di 173 pagine rivolto alle aziende e a chi si occupa di tutela dei mercati, come avvocati, consulenti, associazioni dei consumatori, ma anche per i privati cittadini che vogliano conoscere le leggi che regolano gli abusi di mercato. Il Codice, ideato e prodotto dall’Autorità per la concorrenza e disponibile sul sito dell’Agcm e sui suoi canali social, raggruppa con chiarezza i tre pilastri delle leggi sulla concorrenza applicate in Italia, con le norme più recenti. Nella sua versione online, il manuale contiene riferimenti ipertestuali alle normative collegate. «Un ambiente giuridico opaco — si legge nella presentazione del volume — è il primo nemico della concorrenza. Quest’ultima reclama trasparenza, nei comportamenti delle imprese ma anche nelle regole cui vengono assoggettate le imprese concorrenti». 

Fonte: Farmacista33

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