Sul ddl concorrenza l’intenzione di Governo e maggioranza è quella di procedere spediti, ma da un paio di giorni c’è da fare i conti con l’incognita della legge elettorale, che potrebbe scompaginare l’agenda parlamentare. E’ quanto spiega a Filodiretto il senatore di Ap-Ncd Luigi Marino, relatore (con il collega Salvatore Tomaselli, Pd) del disegno di legge a Palazzo Madama. Presente all’incontro di mercoledì con i ministri Calenda e Finocchiaro (Sviluppo economico e Rapporti con il Parlamento) e con i capigruppo della maggioranza, Marino conferma e dettaglia i resoconti circolati dopo l’incontro.
Senatore, allora è vero: il ddl concorrenza riaccende i motori…
Sì, com’è stato scritto il programma è quello di portarlo all’esame dell’aula la seconda o terza settimana di febbraio. A meno che, è opportuno ricordarlo, non si faccia avanti la legge elettorale (dopo la sentenza della Corte costituzionale dell’altro ieri, ndr), che assorbirebbe tutte le attenzioni. E’ una possibilità di cui va tenuto conto. Se ne saprà di più nei prossimi giorni, in base alla calendarizzazione del decreto sulle banche.
I gruppi del Senato avevano già presentato i loro emendamenti, a settembre. Erano 700 circa, dei quali un 10% concentrati sull’articolo 58, riguardante l’ingresso della titolarità nel capitale. Che accadrà?
Verranno discussi e analizzati dall’aula, il Governo però ha già chiarito che l’impianto della legge è quello e che non ci saranno modifiche sostanziali.
E’ stato scritto però che l’esecutivo qualche proposta di modifica potrebbe presentarla. E piccoli interventi potrebbero arrivare anche dai gruppi…
Sì, forse il Governo presenterà emendamenti, forse anche per introdurre qualche tematica nuova. I gruppi non so, bisognerà vedere.
Se tutto va bene, infine, il ddl andrà alla Camera da marzo. Si è discusso dei tempi?
L’intenzione è quella di fare un passaggio snello e veloce. Sempre che, come ho detto, la legge elettorale non si metta di mezzo.
Fonte: Federfarma.it