Milleproroghe, gran parte degli emendamenti bocciati per incoerenza

La maggior parte degli emendamenti al decreto Milleproroghe che trattano di farmacia non passa il vaglio di ammissibilità. E’ l’esito della scrematura condotta venerdì della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama per accantonare le modifiche «improponibili», cioè incoerenti con la materia trattata dal decreto legge. In particolare, si salvano l’emendamento 7.7 dei Cinquestelle che riduce da un anno a sei mesi la riforma della remunerazione per le farmacie del territorio; il 7.60 (Forza Italia) che proroga al 31 dicembre 2018 la validità delle graduatorie del concorso straordinario; il 7.69 (Ncd) che consente fino alla fine del prossimo anno il conseguimento della titolarità di farmacia rurale con un anno di pratica professionale; il 7.70 (Ncd) che proroga – anche in questo caso fino al 31 dicembre 2018 – la sospensione dell’obbligo dell’idoneità per il conseguimento della titolarità e il 7.78 (Forza Italia e CoR), che ancora in tema di graduatorie concorsuali estende la validità delle liste per altri cinque anni. Infine, si salva soltanto un pezzo dell’emendamento 7.11 (Pd) nel testo riformulato in Commissione, ossia il comma che proroga la validità delle graduatorie «per sei anni a partire dalla data del primo interpello».

Come si prevedeva, restano invece al palo tutte le proposte che, per usare le parole del vicepresidente della commissione Affari costituzionali, Salvatore Torrisi (Ap), «non sono in correlazione diretta con le disposizioni contenute», oppure «propongono disposizioni ulteriori» ma senza chiederne «la proroga o comunque la definizione nel tempo dell’efficacia». Tra gli emendamenti “bocciati”, in particolare, spiccano i quattro che in tema di concorsi riconfermano nel punteggio massimo l’eventuale maggiorazione per i rurali, la proposta di rifinanziamento del fondo per il monitoraggio dell’aderenza terapeutica, i due emendamenti che autorizzano il trasferimento in ambito regionale delle farmacie sovrannumerarie nei comuni con meno di 6.600 abitanti e la richiesta di innalzare le soglie di fatturato per le agevolazioni della legge 662/96. La commissione Affari costituzionali dovrebbe avviare l’esame del decreto nella seduta di oggi e votare gli emendamenti ammessi per giovedì, con passaggio del testo in aula già dalla prossima settimana.

Fonte: Federfarma.it

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