Servirà un’altra settimana ancora, quella che precede la Pasqua, perché il ddl concorrenza lasci la commissione Industria per passare al voto del Senato. Questo almeno è quanto si deduce dall’ultimo aggiornamento al calendario dei lavori, ufficializzato nel pomeriggio di ieri da uno dei due relatori del disegno di legge, Luigi Marino (Ap): gli articoli del testo più “spinosi”, ha detto, verranno affrontati per ultimi dalla Commissione, perché ci sarà bisogno di una risoluzione politica. Di quali articoli si parla? Notai, società semplificate, energia, assicurazioni, regolamentazione delle lobby e farmacie. O meglio, apertura al capitale della titolarità, ossia articolo 48, perché sul 49 la Commissione ha chiuso la partita ieri: è infatti passato l’emendamento che obbliga le farmacie a informare non solo l’autorità sanitaria competente – come prescriveva il decreto Cresci-Italia – ma anche l’Ordine provinciale di eventuali aperture «in orari e in periodi aggiuntivi rispetto a quelli obbligatori».
Ora dunque l’attenzione dei titolari si può concentrare interamente sull’articolo 48, che ieri la commissione Industria ha saltato quasi a pié pari. L’esame della trentina abbondante di emendamenti (su quote societarie minime da riservare ai farmacisti, obblighi di comunicazione sociale e tetti alle catene) accantonata una decina di giorni fa, quando vennero bocciate tutte le proposte su fascia C e farmacia non convenzionata, è stato rinviato interamente alla prossima settimana. Sempre che, ovviamente, i programmi non cambino un’altra volta.
Fonte: Federfarma.it