Ddl concorrenza: si apre il dibattito al Senato, maxi-emendamento in arrivo

l Governo interverrà sul ddl concorrenza con un maxi-emendamento di semplice “manutenzione”, che dovrebbe essere presentato all’aula di Palazzo Madama la prossima settimana (già martedì, forse) assieme alla richiesta del voto di fiducia. E’ l’aggiornamento che arriva dal Senato dopo la seduta che ieri ha aperto la discussione sul testo, presentato una settimana fa dai relatori Luigi Marino (Ap-Ncd) e Salvatore Tomaselli (Pd). I ritocchi del maxi-emendamento, in sintesi, riguarderebbero lo spostamento di alcuni termini (vanificati dal prolungato iter del ddl) e l’abrogazione di disposizioni già varate da altri provvedimenti (come quella sui call center). In più, dovrebbe rimanere confermato il rinvio di un anno (da luglio 2018 a luglio 2019) dello stop al regime transitorio di maggior tutela nel mercato dell’energia elettrica e del gas.

Da registrare anche alcuni degli interventi con cui, nella seduta di ieri, i senatori si sono soffermati sulle misure relative all’ingresso del capitale nelle farmacie: Castaldi (M5S) ha criticato l’assenza di interventi per la deregulation dei farmaci con ricetta e ha bocciato le norme sulla titolarità a causa della «deriva commerciale» che innescheranno (e che sarebbe accaduto con la liberalizzazione della fascia C e il suo sbarco sugli scaffali dei supermercati?); Fucksia (Gruppo misto) ha ricordato la «realtà anomala» rappresentata dalle parafarmacie, che «non dovrebbe esistere», e ha definito «fuori dal tempo» misure come la deregulation dei farmaci con ricetta, che «non riduce i costi e non aumenta la tutela della salute dei cittadini»; infine Lanzillotta (Pd) ha ammesso che la distribuzione della fascia C alle sole farmacie serve sì a preservare «la capillarità della rete», ma «tale riserva generalizzata è un mantenimento di rendita non giustificato» e quindi sarebbe opportuno «ragionare su un sistema diverso, magari per fasce di popolazione, in modo che laddove la farmacia è un presidio anche sociale sia mantenuta una riserva che consenta a tale farmacia di sopravvivere».

Fonte: Federfarma.it

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