Senza troppi annunci, stavolta, Amazon è entrata in pieno nel mercato farmaceutico con una linea di farmaci da banco, un private label venduto con il marchio Basic Care. Circa 60 prodotti che vanno dall’ibuprofene al trattamento della ricrescita dei capelli prodotti da Perrigo azienda già attiva nel mercato del private label. A lanciare la notizia sono le agenzie americane, in particolare la Cnbc da cui si apprende che la vendita è stata avviata lo scorso agosto, e che hanno dato conto dell’immediata guerra sui prezzi dal momento che la strategia di Jeff Bezos resta quella di puntare sui prezzi bassi grazie a notevoli economie di scala. Nella sezione del sito dedicata alla vendita si legge: “Basic Care, disponibile esclusivamente su Amazon, è prodotta sotto la supervisione della Fda (Food and Drug Administration) degli Stati Uniti, con i più severi standard di garanzia della qualità. Tutti dovrebbero vedere soddisfatti i loro bisogni di assistenza sanitaria di base, senza dover pagare extra come un costoso marketing”. E, infatti, a titolo di esempio: l’ibuprofene Basic Care viene venduto a 6,98 dollari, lo stesso a marchio Perrigo costa 8,49 dollari, da Walmart costa come su Amazon (6,98 dollari) mentre nelle farmacie costa dai 14,99 ai 15,49 dollari. Il «salto» di Amazon, spiega a Cnbc Matthew Oster, direttore della divisione ricerche Consumer health di Euromonitor International «non è un buon segno per i brand già esistenti, di marca o private label, perché Amazon ha la capacità di intraprendere iniziative non redditizie per un certo tempo per vedere come vanno le cose e il fatto che abbia un quasi monopolio nell’e-commerce offre economie di scala consentono di abbassare il prezzo. Quindi questo aspetto dovrebbe riguardare chiunque operi in concorrenza in quel segmento». Soprattutto perché come anche la Cnbc ricorda “le farmacie guadagnano quando il consumatore entra per prendere medicine e finisce per acquistare cosmetici e altri prodotti. Ciò vuole dire che, mentre le persone acquistano quei prodotti online, ora anche su Amazon, le farmacie ci stanno già perdendo. E fornire altre leve per bypassare il negozio potrebbe portare ulteriore danno”. Intanto, infatti, le grandi catene di farmacie americane, Cvs, Walgreens Boots Alliance e Rite Aid, cercano possibili fusioni per tutelarsi da Amazon, creando colossi di dimensioni sempre maggiori. Non ultima la catena di supermercati Albertson che ha acquisito le farmacie di Rite Aid creando un colosso del retail del farmaco con 4.900 store e 4.350 farmacie diffuse in 38 stati americani. Cvs a dicembre ha acquisito Aetna, società di assicurazioni sanitarie con un accordo da 69 miliardi per creare un sistema integrato che combini cliniche, farmacie e assicurazioni. E Walgreens Boots Alliance ha acquisito, dopo l’ok dal regolatore del mercato lo scorso settembre altre 2.000 farmacie della catena Rite Aid. Intanto, riporta il Sole 24 Ore, ieri Amazon ha aggiornato i suoi massimi in borsa toccando per la prima volta i 1.500 dollari ad azione una crescita del titolo del 28% dal 1° gennaio 2018.
Fonte: FARMACISTA33