Liberalizzazioni, Barra (Wba): investiamo in Italia se c’è massa critica e integrazione verticale

La prima condizione per investire nel settore farmaceutico in Italia è portare a termine il processo di liberalizzazione, prevedendo in particolare una «integrazione verticale», e creare «massa critica» tra farmacie. Ma mentre nel nostro paese è acceso il dibattito sul Ddl concorrenza, altri Stati hanno visto investimenti nel campo delle farmacie. Questa, almeno, è la conclusione avanzata da Ornella Barra e Stefano Pessina, rispettivamente Co-Chief Operating Officer di Walgreen Boots Alliance e CEO di Walgreens Boots Alliance, nel corso dell’incontro organizzato dalla Camera di commercio americana in Italia (AmCham Italy) e a riportarla è un articolo della Stampa di ieri. In particolare, leit motif sembra essere l’idea che “qui si parla, altrove investiamo”. Così, di fronte alla possibilità di «ritornare a investire in Italia» la risposta, riportata dalla Stampa, è stata: «Vedremo. Se potessimo fare un’integrazione verticale con le farmacie e creare massa critica si potrebbe fare», osserva Pessina. «Sento ragionare di liberalizzazioni da anni, sembrano sempre dietro l’angolo. Ma da che se ne sente parlare abbiamo comprato Rite Aid, sulla cui operazione attendiamo l’ok dell’Antitrust, con 4.500 farmacie, siamo andati in Messico, 1.200 farmacie, e pure in Russia, con una partecipazione per ora di minoranza, con 2 mila farmacie». Intanto, per quanto riguarda il Ddl concorrenza, resta calendarizzato all’Assemblea nelle sedute di fine mese (28) e di inizio marzo (1 e 2). Chiuso il passaggio in Senato, il Ddl andrà alla Camera per l’ultima lettura.

Fonte Farmacista33

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