Liberalizzazioni, Federfarma vs. Conad. Nuova polemica su deregulation farmaci con ricetta

Non accennano a placarsi le polemiche tra Federfarma e Conad sul tema sempre caldo delle liberalizzazioni. A riaprire la bagarre un recente convegno romano organizzato da Conad nel corso del quale il segretario generale del gruppo, Sergio Imolesi, ha ribadito l’urgenza di «misure che stimolino concorrenza e semplificazione» per «far ripartire il sistema economico italiano». L’ennesima invocazione di «una nuova stagione di liberalizzazioni» che vede tra gli elementi centrali la deregulation dei farmaci con ricetta, non prevista dal Ddl concorrenza. L’uscita non è andata giù al sindacato dei titolari, che dalle pagine di Filodiretto ha parlato di «manipolazione della realtà» visto che i tre paesi citati come leader nella graduatoria delle liberalizzazioni, cioè Gran Bretagna, Spagna e Paesi Bassi, non prevedono la vendita dei farmaci con ricetta nella grande distribuzione. Vendita riservata in via esclusiva alle farmacie. Non solo, sottolinea l’House organ di Federfarma, negli stessi paesi la proprietà delle farmacie “non è limitata ai soli farmacisti ma anche alle società di capitale” come previsto nel Ddl concorrenza. Un attacco restituito prontamente al mittente da Conad che, a sua volta parla di «manipolazione della realtà» da parte di Federfarma che mira a «difendere interessi corporativi, a discapito degli interessi dei cittadini e del Paese». Il cuore della questione, secondo la nota di Conad, è che nelle parafarmacie italiane e nella Gdo, è prevista la presenza del farmacista. Cosa che non si verifica nei paesi citati da Federfarma. Non solo. A tutelare la salute del cittadino ci sarebbe oltre al farmacista «il medico, che prescrive il farmaco». Nessun problema, per la sigla della Gdo anche in relazione all’ingresso del capitale purché non sia alle «attuali condizioni» spiega la nota «cioè a mercato chiuso» perché «favorirebbe la nascita di nuovi oligopoli, a vantaggio non certo dei cittadini, ma delle multinazionali e di quei farmacisti interessati a vendere la proprietà prima di essere fagocitati dai grandi gruppi». La strada per Conad è quella di «abbassare i prezzi è promuovere “vere” liberalizzazioni. Aprire alla concorrenza è la strada per garantire risparmio ai cittadini e far crescere il Paese».

Fonte: Farmacista33

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