Società di capitali, emendamento a Manovra circoscrive maggioranza a soci iscritti all’albo

Finanziaria entra nel vivo in Senato con un emendamento del Movimento 5 Stelle che riguarda le società di capitali proprietarie di farmacia
Non solo abolizione del superticket, 2 miliardi per l’edilizia sanitaria e 235 milioni per l’ammodernamento dei mezzi diagnostici (anche dei medici di famiglia): la Finanziaria che entra nel vivo in Senato dopo l’esame della commissione Bilancio in tema di sanità contiene misure a vario titolo, dal bonus di 500 euro per chi va dal dentista con un Isee sotto i 25 mila euro annui ai limiti alle società di capitali, che tornano a proporsi sia per gli odontoiatri sia per le farmacie.
L’emendamento 55.0.118 a prima firma del senatore Luigi Di Marzio del Movimento 5 Stelle riguarda le società di capitali e dispone che possano esserne titolari con almeno il 51% del capitale o gli iscritti all’albo o le società interamente detenute da farmacisti iscritti all’albo. Il venir meno di tale condizione costituirebbe causa di scioglimento della società. Le società già costituite alla data di entrata in vigore della legge, saranno tenute ad adeguarsi alle nuove disposizioni entro 36 mesi. In caso di mancato adeguamento verrà loro comminata una sanzione di 50.000 euro. I proventi delle sanzioni andrebbero a un Fondo a tutela delle piccole farmacie istituito al Ministero della Salute.

L’emendamento è dello stesso tenore di quello presentato sempre dal M5S con Giorgio Trizzino nella scorsa Finanziaria; posti i 36 mesi per adeguarsi, la società “illegale” sarebbe stata sciolta a meno di non ristabilire la prevalenza dei soci farmacisti professionisti nel termine perentorio di 6 mesi; in caso di scioglimento della società, l’autorità competente (Comune o Asl) avrebbe revocato l’autorizzazione all’esercizio di ciascuna farmacia della società. Alla proposta aveva fatto seguito un appello delle catene Hyppocrates, Admenta-Lloyds, Dr Max, che ventilavano 1500 posti di lavoro a rischio e uno stop al decollo dei servizi in farmacia.
Tra parentesi, sugli odontoiatri lo stesso emendamento sul bonus-dentista a firma di Giovanni Endrizzi (M5S) vieta l’esercizio dell’attività alle società che non siano “tra professionisti” (Stp) iscritti agli ordini. Ma, per tornare alle farmacie, non è finita qui.
Il secondo comma dell’emendamento Di Marzio modificherebbe l’attuale disposizione della legge sulla concorrenza del 2017 secondo cui a ciascuna società di capitali è possibile possedere fino al 20% delle farmacie presenti a livello regionale.Infatti, si dispone che queste società – non solo di capitali ma anche società cooperative a responsabilità limitata, costituite anteriormente alla data di entrata in vigore della Finanziaria 2020 – non possiedano più del 10 % delle farmacie esistenti nel territorio di una regione o provincia autonoma. Anche qui sussiste il termine di 36 mesi per adeguarsi alle nuove disposizioni. In caso di mancato rispetto, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato potrà applicare una sanzione di 100.000 euro per ogni farmacia di cui la società sia titolare e che risulti eccedente rispetto al nuovo limite.

Altri emendamenti, più di “contorno”, riguardano temi di “equità”, come le esenzioni e i fondi per i farmaci. Uno a prima firma del senatore M5S Raffaele Mautone all’articolo 55 – lo stesso che prevede 235,83 milioni tratti dal fondo edilizia sanitaria da destinare alle Asl per mettere a disposizione dei medici di famiglia attrezzature per le diagnosi di primo livello – concede dal 2020 alle famiglie con Isee entro i 25 mila euro annui un credito di imposta pari al 50 % della spesa sostenuta per l’acquisto di alimenti per lattanti. Altro emendamento all’articolo 54 (abolizione del superticket da 10 euro a ricetta su visite ed esami specialistici) garantisce l’erogazione a carico del Servizio sanitario di alimenti a fini medici speciali anche alle persone affette da patologie derivanti da esiti di gastro-resezione parziale o totale. Altro emendamento “segnalato” dal Pd riguarda invece i produttori di medicinali e la spesa farmaceutica, e si propone di superare i due Fondi separati per i farmaci innovativi ed i farmaci innovativi oncologici, istituendo dal 1° gennaio 2020 presso il Ministero dell’Economia un Fondo unico da 1 miliardo per il concorso al rimborso alle regioni per acquistare i suddetti medicinali.

Fonte: Farmacista33

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